Centro Ausili - La Nostra Famiglia - Bosisio Parini (Lecco)
Ausilio dotato di ruote in grado di dare, restituire o potenziare le possibilità
di spostamento a chi non è in grado di camminare o riesce ancora a farlo
per tempi e spazi estremamente ridotti.
In base alle modalità di guida e propulsione possiamo distinguere:
1) carrozzine manuali ad autospinta.
2) carrozzine manuali da trasporto.
3) carrozzine elettroniche o elettriche.
Nome comune: carrozzina, carrozzella, sedia a rotelle.
Diversi tipi di carrozzine sono compresi nel Nomenclatore Tariffario; si veda la categoria 12.21 con i relativi codici.
Sono spinte e guidate dall'occupante e sono le più diffuse. L'autospinta avviene, in genere, ap-poggiando le mani sui mancorrenti delle ruote grandi posteriori. Sono indicate per pazienti con disabilità di locomozione ma con buona mobilità e forza agli arti superiori. Hanno una buona manovrabilità, adatta per gli spostamenti sia in ambienti esterni che interni. Sono in genere leggere e facilmente trasportabili. Alcuni modelli si spingono con il movimento di una o due leve azionabili dall'utente, possiedono un rendimento meccanico molto alto e sono in grado di co-prire distanze più lunghe; rispetto alle precedenti sono però poco manovrabili e più pesanti.
Sono così definite perché, non avendo ruote abbastanza grandi da poter essere raggiunte dal-le mani dell'utente, né leve o manovelle, devono essere spinte da un accompagnatore. Rispetto a quelle ad autospinta hanno dimensioni ridotte e raggio di curvatura minore, caratteristiche ideali soprattutto all'interno di abitazioni con spazi ristretti e problemi di accessibilità. Esistono modelli solo per interni con quattro ruote piccole e piroettanti, e modelli che vanno bene sia per interni che per esterni con due ruote posteriori di almeno 12" fisse, e due rotelle an-teriori piroettanti.
Sono spinte e guidate attraverso motori elettrici e comandi elettronici. Sono
ausili che danno au-tonomia negli spostamenti anche a quelle persone con patologie
gravemente invalidanti o che non hanno forza sufficiente per spingersi. Rispetto
alle carrozzine manuali sono però più costose, pesanti e ingombranti.
Richiedono maggior manutenzione e si guastano più facilmente. Nelle carrozzine
elettroniche non troviamo mancorrenti né leve o manovelle per la spinta,
ma il comando e-lettronico, la centralina , i motori e le batterie per la loro
alimentazione. Il comando elettronico più diffuso è il joystick
azionato dalla mano dell'utente. Esiste una perfetta corrispondenza tra il movimento
del joystick e quello della carrozzina. Con il joystick, di solito, si regola
anche in modo proporzionato e coordinato la velocità che aumenta mano
a mano che la leva è portata a fine cor-sa. Esiste inoltre un dispositivo
apposito per regolare la velocità della carrozzina, di solito posizionato
sulla scatola dei comandi. Normalmente il joystick è alloggiato su un
bracciolo, per essere facilmente accessibile alla maggior parte degli utenti.
In presenza di grossi disturbi della manua-lità il joystick può
essere azionato da altre parti del corpo ( capo, mento , piede ecc.). Quando
si dimostra impossibile l'uso di un joystick si può pensare all'uso di
comandi alternativi ( a interrut-tore, a scansione ecc.).
Nelle carrozzine elettroniche di solito sono montati due motori, la potenza
dei quali non condiziona la velocità ma il massimo carico e le pendenze
superabili. Esiste sempre un dispositivo mediante il quale è possibile
disinserire i motori per poter spingere la carrozzina manualmente. Ogni carrozzina
elettronica monta due tipi di freni : il freno motore, che da un rallentamento
graduale quando il joystick viene rilasciato, e il freno elettromagnetico che
entra in funzione auto-maticamente dopo il freno a motore ed ha la funzione
del freno a mano nella automobile.
Torna a ausili || Inizio Pagina
Ausilio provvisto di ruote per il trasporto di pazienti in età evolutiva
con difficoltà di deambulazione; deve essere spinto e manovrato da un
assistente.
Esistono in commercio due tipi di passeggini:
Nome comune: passeggino.
Torna a ausili || Inizio PaginaVeicoli a due ruote con movimento a pedali munito di attrezzature speciali per facilitare o assistere l'utente (stabilizzatori laterali, spalliera concava per il sostegno del tronco, staffe con impronta piede e cinturini, sostegni per gamba, scatto fisso sui pedali, appog-gi antibrachiali, ecc). Esistono modelli a triciclo con le stesse caratteristiche ma muniti di tre ruote.
Nome comune: bicicletta, triciclo. Codice del Nomenclatore Tariffario: 12.18.03.003
Sono in genere bastoni ad una o più gambe utilizzati singolarmente o in coppia come appoggio per facilitare e assistere la deambulazione e migliorare l'equilibrio. Scaricano parte del peso corporeo sugli arti superiori ed aumentano la base d'appoggio durante il cammino. Sono muniti nell'estremità inferiore di gommino antisdrucciolo. Quasi tutti i modelli sono regolabili in altezza.
Nome comune: bastone, stampella, gruccia
Torna a ausili || Inizio Pagina
Sono deambulatori utilizzati con entrambe le braccia come appoggio, per facilitare
e assistere il cammino e migliorare l'equilibrio. Scaricano parte del peso del
corpo sugli arti superiori ed aumentano la base d'appoggio. Sono costituiti
da una struttura in acciaio più o meno avvolgente che garantisce quattro
punti di appoggio al terreno. Le impugnature possono essere orizzontali o verticali
ma sempre regolabili in altezza. Il telaio può essere pieghevole o smontabile
per ridurre l'ingombro e facilitare il trasporto. A secondo del modello il contatto
a terra avviene con quattro puntali in gomma, due ruote e due puntali oppure
quattro ruote; variano in modo proporzionato il grado di scorrevolezza e le
abilità necessarie per la guida e il controllo della spinta. Possono
essere forniti con alcuni accessori che aumentano il sostegno del tronco e migliorano
il controllo degli arti inferiori ( sostegni pelvici e pettorali, seggiolini
imbottiti, divaricatori, ecc.).
Alcuni modelli usati in età pediatrica sono denominati deambulatori posteriori
perché vengono posizionati dietro l'utente; la progressione avviene trazionando
l'attrezzo anziché spingerlo, le ruote posteriori possono scorrere solamente
in avanti e si bloccano se sollecitate in senso opposto.
Nome comune: deambulatore, carrello, girello. I vari modelli inclusi nel Nomenclatore Tariffario sono nella categoria 12.06.03
Sono attrezzi utilizzati per sollevare pazienti che non si reggono in piedi in modo autonomo. Il sistema di sostegno è costituito da imbragature che a seconda della forma consentono il trasferimento della persona in posizione seduta, semiseduta o sdraiata. Il funzionamento può essere meccanico (asta a cremagliera) idraulico (pistone oleodinamico) o elettrico (motori elettrici azionati da telecomando).
Nome comune: sollevatore, sollevamalati, paranco
Sono composti da una base munita di quattro rotelle piroettanti con freno di stazionamento, che permettono di spostare la persona all'interno dell'abitazione o dell'ambiente ospedaliero con relativa facilità. Solitamente è possibile modificare la larghezza della base d'appoggio per aumentare la stabilità o facilitare l'accessibilità. L apersona può essere sostenuta attraverso imbragature o sedili (codice del Nomenclatore Tariffario: 12.36.03.003 e .006).
Possono essere a pavimento a muro o a soffitto. I primi due consen-tono di trasferire la persona nel raggio d'azione del braccio meccanico dell'attrezzo mentre i sollevatori a soffitto, potendo scorrere su un sistema di binari di guida, sono in grado di raggiungere qualsiasi punto del locale/i dove si intende effettuare il trasferimento.
Torna a ausili || Inizio Pagina
[Home] || [Ausili] || [Centro@usili]
[Mappa del sito] || [Accessibilita'] || [Cambia stile]
Ultimo Aggiornamento: 29/08/02
Il contenuto del sito e' riproducibile citando sempre la fonte: " Tratto da Informausili - www.emedea.it/informausili ".
Il Centro Ausili si scusa per eventuali ed involontari utilizzi di materiale coperto da copyright dichiarandosi fin da ora disponibile alle opportune modificazioni della pubblicazione.