Valutazione e riabilitazione delle paralisi cerebrali infantili

Polo scientifico

Responsabile

Dott. Luigi Piccinini
Medico Fisiatra - Resp. UOC Riabilitazione Funzionale
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Team

Dott.ssa Cristina Maghini
Medico Fisiatra – Resp. UOS Patologie Neuromotorie

Dott.ssa Barbara Bonaiti
Medico Fisiatra

Dott.ssa Chiara Gagliardi
Neuropsichiatra infantile

Dott.ssa Chiara Germiniasi
Medico Fisiatra

Dott.ssa Claudia Guerra
Medico Fisiatra

Dott.ssa Simona Manzoni
Medico Fisiatra

Dott.ssa Anna Carla Turconi

Contatti

+39 031 877866

+39 031 877829 - Segreteria

Descrizione

La PCI descrive un gruppo di disturbi permanenti ma non immodificabili del movimento e della postura, che causano una limitazione delle attività, da attribuirsi a eventi intervenuti prima che l’encefalo abbia completato il suo sviluppo nel feto, nel neonato o nel lattante.

I disturbi motori sono prevalenti ma non esclusivi potendosi accompagnare a turbe delle senso-percezioni, della cognizione, comunicazione, del comportamento, e fenomeni critici e da problemi muscolo scheletrici secondari. La PCI è dunque una condizione dovuta ad alterazioni del sistema nervoso centrale per cause pre-, peri- o post-natali, prima che se ne completi la crescita e lo sviluppo, estremamente eterogenea in termini di eziologia, tipo e gravità del disturbo stesso. I sistemi di classificazione permettono l’inquadramento funzionale del paziente ed un linguaggio comune riconosciuto anche a livello internazionale in particolare:

  • GMFCS per la valutazione delle abilità grossomotorie
  • MACS per la valutazione delle abilità bimanuali
  • CFCS per la valutazione dell’efficacia nella comunicazione
  • EDACS per la valutazione delle abilità di mangiare e bere
  • VFCS per la valutazione dell’utilizzo della funzione visiva

Possono essere inoltre effettuati esami strumentali per valutazioni motorie complesse: isocinetica, EMG di superficie, stabilometria, Gait analysis, consumo di ossigeno.

L’approccio riabilitativo dovrebbe  rispettare la centralità del bambino e prevedere  attività funzionali personalizzate salvaguardando la dimensione emotiva relazionale e affettiva del bambino.

Il trattamento, mirato alla costruzione delle funzioni adattive, è frutto di un processo integrato, non solo motorio ma anche percettivo, visivo, cognitivo, prassico-manipolativo. E necessario quindi prevedere una  multidisciplinarietà degli interventi che dovrebbero essere precoci e ad elevata intensità  con coinvolgimento della famiglia.

Tra questi ricordiamo il trattamento precoce integrato e la CIMT (constraint induced movement therapy) consistente nella  penalizzazione terapeutica dell’arto conservato e diretta a pazienti con emiparesi.

La riabilitazione robotica è considerata un’opzione terapeutica nel trattamento dei pazienti con disabilità motoria ad eziologia neurologica.

I sistemi robotici sono particolarmente adatti al training delle funzioni motorie perché permettono di produrre e controllare con alta precisione differenti campi di forza, consentendo una personalizzazione dell’intervento riabilitativo e una stimolazione dei sistemi sensoriali tattile, propriocettivo e visivo.

I principali devices utilizzati in questo ambito sono il DGO (Driven Gait Orthosis) (Lokomat) per la riabilitazione robotizzata del cammino e l’Armeo per il trattamento dell’arto superiore. Attualmente si ritiene che l’impiego di sistemi robotici sia una parte integrante del programma riabilitativo.

In progetti di sperimentazione è stato inoltre introdotto un sistema per la riabilitazione mediante realtà virtuale immersiva.

Pubblicazioni

Collaborazioni

  • Istituto Neurologico “C. Besta”- Milano
  • Gruppo Italiano Paralisi Cerebrali Infantili (GIPCI)
  • Gillette Children’s Specialty Healthcare – Saint Paul – MN – USA
  • Karolinska Institutet - Ann-Christin Eliasson – Stockolm
  • Kinderspital – Zurich – Andreas Meyer
  • Hokoma – Motek Force – Floris Morang

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