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RehabTech formerà professionisti esperti in riabilitazione robotica e tecnologica

Ingegneri, terapisti della riabilitazione, medici, psicologi, manager sanitari, infermieri e umanisti: sono 64 gli studenti del Master sulle tecnologie riabilitative promosso dal Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano

 E’ positivo il primo bilancio di “REHABTECH: tecnologie per l’innovazione in medicina riabilitativa e per l'assistenza”. Gli iscritti al master avviato dal Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano sono 64, hanno background differenti – si tratta di Ingegneri, terapisti della riabilitazione, medici, psicologi, manager sanitari, infermieri e umanisti – e studieranno le potenzialità della tecnologia per il miglioramento dell’assistenza, delle cure e dei servizi.

Il master, è stato avviato lo scorso ottobre in collaborazione con l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna, la Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, l’Ospedale Valduce - Centro di riabilitazione Villa Beretta e l’IRCCS Eugenio Medea - Associazione La Nostra Famiglia.

La formazione delle figure professionali che operano nei settori della riabilitazione e dell’inclusione sociale ha seguito finora percorsi paralleli e indipendenti. “Occorrevano nuove competenze che potessero agire da ponte tra il mondo della clinica e quello dello sviluppo tecnologico” spiega Marco Sala, Responsabile Alta Formazione IRCCS Medea - Associazione La Nostra Famiglia: “l’attivazione del Master RehabTech va proprio incontro a questa esigenza: creare delle competenze specifiche all’interno di quelle professioni che, in vario modo, si trovano ad affrontare quotidianamente il difficile percorso post-lesionale dei pazienti affetti da patologie disabilitanti”.

La nuova figura professionale avrà  una visione completa delle problematiche connesse all’integrazione delle tecnologie nell'attività clinica riabilitativa e al management della continuità di cura e dell'inclusione sociale, massimizzando l'impatto di tali tecnologie nella vita dei pazienti, dei loro famigliari e degli operatori clinici.

“Abbiamo dato la precedenza ai moduli online e posticipato quelli in presenza” conclude Marco Sala: “Speriamo di andare in aula e attivare i laboratori quanto prima, perché in ogni intervento riabilitativo, anche dove la tecnologia è applicata, è fondamentale la relazione diretta tra le persone”.

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