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EMPATIA@Lecco: con ortesi, robot ed esoscheletri la riabilitazione si fa anche a casa

Presentati a Lecco i risultati di cinque anni di studio. Il Presidente di Fondazione Cariplo: “una rete e una tecnologia a servizio delle persone”. Grazie al progetto il Medea ha potuto allestire Astrolab.

Si è chiuso EMPATIA@Lecco (EMpowerment del PAzienTe In casA), Progetto Emblematico avviato nel marzo 2017 finanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia con un contributo di oltre 3 milioni di euro. Realizzato grazie ad un intenso lavoro di rete per sviluppare tecnologie e strumenti a supporto delle fragilità, ha visto la partecipazione di università, istituzioni, enti di ricerca e istituti clinici come l’IRCCS Eugenio Medea – La Nostra Famiglia.

Il 21 gennaio, presso il campus del Polo territoriale di Lecco, i partner di progetto si sono riuniti per presentare i risultati di cinque intensi anni di studio, ricerca e sperimentazione condotti con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di persone affette da disabilità motorie e cognitive e delle loro famiglie. Il percorso ha previsto un ampio ventaglio di attività svolte con il coinvolgimento diretto di operatori sanitari e pazienti che hanno testato le soluzioni prodotte: ortesi sensorizzate in grado di recepire e trasmettere informazioni sul soggetto, materiali innovativi che utilizzati per la produzione di dispositivi indossabili ne migliorano il comfort in termini di peso, dimensioni e adattabilità al corpo, una piattaforma robotizzata per il recupero dell’equilibrio, un esoscheletro motorizzato, dispositivi robotizzati a comando vocale e, ancora, ambienti virtuali per l’esercizio, il mantenimento e il recupero della sfera cognitiva.

"L’esperienza del distretto della riabilitazione ci dimostra oggi che lavorare su priorità condivise permette nel tempo di generare un valore tangibile per la vita delle persone e dei territori - sottolinea il Presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti - investire sulle competenze e sul capitale umano, ha permesso la costruzione di un polo di eccellenza in ambito life science, che amplifica le potenzialità della ricerca scientifica, stimola la crescita del territorio e soprattutto consente di immaginare soluzioni che fanno la differenza nelle prospettive di vita delle persone che si trovano ad affrontare problemi di salute. Oggi il progetto mette a disposizione una rete e una tecnologia al servizio di persone che hanno subito traumi e limitazioni dovute alla malattia aggiungendo un elemento fondamentale: la possibilità di fruire di una riabilitazione d'avanguardia all’interno delle mura domestiche, supportati dai propri familiari, per accompagnare la riconquista dell’indipendenza o del recupero delle funzionalità perdute."

A coordinare le azioni del partenariato, in qualità di capofila di progetto, l’Associazione Univerlecco: “Il distretto della riabilitazione e in particolare il progetto EMPATIA rappresentano l’esempio concreto di come operare insieme porta a moltiplicare risultati e raggiungere obiettivi che vanno a vantaggio di chi ha bisogno di aiuto - afferma Vico Valassi, presidente di Univerlecco - serve una regia per tenere uniti e coordinare molti attori, ma l’apporto che ciascuno può offrire si colloca come un tassello fondamentale nel mosaico. Il valore più grande lo possiamo trovare nei grandi benefici e progressi che hanno potuto ottenere le persone che si sono rivolte ai centri del territorio. Molte di loro partivano da situazioni molto complesse e difficili. Hanno mostrato una incredibile forza di volontà, fondamentale per poter cogliere il vantaggio offerto dagli ausili tecnologici e dal supporto degli operatori”.

“Partecipare a progetti che mirano alla qualità della vita per rispondere ai bisogni concreti di tanti bambini e delle loro famiglie: questo è l’obiettivo che ci poniamo ogni giorno e questa è stata l’idea vincente di Empatia, che ha posto la persona al centro di un approccio multidisciplinare” sottolinea la Presidente della Nostra Famiglia Luisa Minoli.

Grazie ad Empatia l’IRCCS Medea – La Nostra Famiglia ha potuto allestire Astrolab, unico laboratorio in Europa con tecnologie riabilitative pediatriche di avanguardia per studiare come migliorare l'efficacia e l'efficienza dei percorsi di riabilitazione: “Siamo di fronte ad una importante rivoluzione, il passaggio da impianti ingombranti, che richiedono al paziente di essere presente in ambulatorio, a dispositivi portatili, che permettono una riabilitazione delocalizzata – spiega il responsabile dell’area di ricerca in tecnologie applicate dell’IRCCS Medea Gianluigi Reni - Astrolab è in questo senso una vera e propria fucina di idee e di sperimentazioni, dove si cerca di comprendere cosa è veramente utile per riabilitare i piccoli pazienti e di riprodurlo su dispositivi di dimensioni contenute e basso costo”.

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