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HORIZON 2020: gli sviluppi del progetto MindBot, il cobot amico della salute mentale

Da Gennaio 2020, il Medea è a capo di un progetto europeo incentrato sul tema della salute mentale sul posto di lavoro. Il 7 febbraio ad Augsburg meeting dei ricercatori per fare il punto sui risultati raggiunti e sugli sviluppi futuri.

Augsburg (DE), 7 Febbraio 2023 – Il progetto MindBot: Mental Health promotion of cobot Workers in Industry 4.0, coordinato dall’IRCCS Medea, ha vinto un bando europeo Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione: dall’inizio dei lavori, nel Gennaio 2020, ad oggi, molti sono stati i traguardi e i risultati raggiunti.

Le difficoltà legate allo stato d’emergenza dovuto al Covid19 hanno modificato alcuni aspetti del progetto, rendendo più difficili da svolgere alcune delle attività previste, tuttavia sono state individuate alcune modalità alternative per raggiungere ugualmente i risultati prefissati. Un esempio? Quando l’accesso alle aziende, elemento cardine delrobotica collaborativa.la prima fase del progetto, non è stato temporaneamente possibile, è stato riprodotto lo stesso scenario all’interno di uno dei laboratori dell’unità di Lecco del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-STIIMA), partner del progetto. In questo modo si è potuto portare avanti le attività di ricerca e osservazione nell’attesa di poter tornare sul campo.

La ricerca scende di nuovo in campo: le aziende coinvolte
Tre le aziende europee che si sono rese disponibili a partecipare alla raccolta dati, prevista nella prima fase del progetto, in Germania, Italia ed Ungheria. L’obiettivo è stato quello di raccogliere più informazioni possibili sull’esperienza lavorativa dei lavoratori che interagiscono con un robot collaborativo.

È stressante la presenza costante di questa tipologia di macchina? Fisicamente il corpo ne risente? Durante l’attività collaborativa con il cobot, l’utente rimane focalizzato sul lavoro che sta svolendo o ha momenti di distrazione?

Queste sono solo alcune delle domande su cui si è incentrato lo studio, per definire il punto di partenza da cui iniziare a sviluppare una nuova tecnologia collaborativa.

Innovazione nella robotica collaborativa: quando la tecnologia diventa amica dell’uomo
Tutta la seconda fase del progetto ha avuto come focus lo sviluppo di un robot collaborativo che non si limitasse a collaborare con il lavoratore, ma si adattasse alle sue esigenze e ai suoi bisogni. Tutto questo è possibile grazie all’integrazione di tecnologie all’avanguardia, in grado di decodificare la gestualità umana e regolare l’attività robotica di conseguenza.

È il cobot, robot collaborativo, che capisce e si adatta all’operato umano, non viceversa. Attualmente si stanno ultimando le fasi di test in laboratorio, prima di spostarsi in azienda. Siamo al cosiddetto “giro di boa”, in cui tutto l’operato dei vari gruppi sta plasmando il risultato finale.

Incontro tra i gruppi di ricerca: primo meeting in persona dopo il Covid19
In questi giorni, i gruppi di ricerca coinvolti nel progetto, si sono riuniti per la prima volta, dopo lo stato di emergenza causato dalla pandemia di Covid19, per discutere insieme degli sviluppi in corso.

La sede di Kuka Robotics (Augusta - Germania), uno dei partner di progetto, è stato il luogo di ritrovo per i team di ricercatori dell’IRCCS Medea (Fabio Storm, Carla Dei, Mattia Chiappini, Ettore Micheletti con Maria Teresa Bassi, Principal Investigator), dell’Università degli Studi di Milano, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-STIIMA), dell’impresa belga Biorics NV, del centro di ricerca sull’intelligenza artificiale tedesco DFKI, dell’Università croata di Rijeka e il Ministero del lavoro croato.

I prossimi passi?
Definiti i punti raggiunti, ora bisogna raggiungere e concludere le attività previste, pianificando le attività sul campo e solidificando le linee di ricerca.

Deadline di fine progetto il 30 Settembre 2023.

Mental Health promotion of cobot Workers in Industry 4.0: https://cordis.europa.eu/project/id/847926

 

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