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Cerebrolesioni acquisite: parte il progetto Erasmus +

Il Polo Medea di Bosisio Parini è nel gruppo di lavoro europeo che sperimenterà tecniche all’avanguardia per la riabilitazione dei bambini.

 

L'impatto delle cerebrolesioni acquisite (Acquired Brain Injury, ABI) rappresenta un’importante preoccupazione per la salute pubblica. Con oltre cinquanta milioni di casi all’anno in tutto il mondo, esse contribuiscono al 30-40 per cento dei decessi dovuti a lesioni in varie fasce d'età. Non solo: le proiezioni indicano che le lesioni neurologiche, comprese le ABI, saranno la principale causa di disabilità fino al 2030, con effetti a lungo termine sul funzionamento fisico, mentale, emotivo e cognitivo della persona e con grandi sofferenze per coloro che ne sono colpiti e per le loro famiglie.

Per questo motivo, il Centro Nazionale per la riabilitazione neuro-psicomotoria infantile Nicolae Robanescu di Bucarest, l’IRCCS Eugenio Medea - La Nostra Famiglia di Bosisio Parini e l’ospedale di Saint Maurice, poco distante da Parigi, hanno avviato il progetto Erasmus+ MOSK ABI (“Developing modern skills for rehabilitation specialists based on training and simulation in ABI”), finalizzato a migliorare l’indipendenza funzionale, ridurre la durata dell’ospedalizzazione e migliorare la qualità della vita dei bambini con ABI.

Ciascuna delle tre organizzazioni partner si trova infatti ad affrontare nell’attività ospedaliera numerosi casi di bambini con cerebrolesioni acquisite: “il progetto mira a sfruttare le competenze collettive dei partner coinvolti per far progredire gli approcci riabilitativi”, spiegano i ricercatori. “Vogliamo aumentare lo standard di cura e sviluppare competenze avanzate, per preparare i bambini al reinserimento sociale e per dare loro una buona qualità della vita”.

In effetti, il campo della riabilitazione nelle cerebrolesioni acquisite è in evoluzione, con ricerche e progressi continui nelle modalità di trattamento e nei modelli di cura interdisciplinari. Il progetto MOSK ABI può aiutare gli specialisti a rimanere aggiornati su metodi e tecniche all’avanguardia per la riabilitazione dei bambini con ABI, come per esempio la realtà virtuale e i giochi interattivi per il recupero cognitivo e della motricità.

Il progetto inoltre risponde all'esigenza degli specialisti della riabilitazione di collaborare con professionisti di altre discipline, promuovendo un approccio olistico alla riabilitazione delle cerebrolesioni acquisite. Questa collaborazione interdisciplinare può portare a strategie di trattamento più complete ed efficaci.

“Con il progetto MOSK ABI intendiamo migliorare la qualità della formazione professionale attraverso una partnership sinergica che superi i confini geografici, culminando nella creazione di best practice che serviranno come fonte di speranza sia per i professionisti sia per i bambini”, concludono i ricercatori.

Progetto Erasmus+ “Developing modern skills for rehabilitation specialists based on training and simulation in ABI”

Il team Medea
Susanna Galbiati, Neuropsicologa e Psicoterapeuta presso il Servizio di Neuropsicologia Clinica
Monica Recla, Neuropsicologa e Psicoterapeuta presso il Servizio di Neuropsicologia Clinica
Maria Chiara Oprandi, Psicologa e Psicoterapeuta presso il Servizio di Neuropsicologia Clinica
Lisa Bolognesi, Terapista della Neuro e Psicomotricità, Coordinatrice dei terapisti dell'Area Neurofisiatrica


Gli altri progetti Erasmus+ del Medea

“Approaches in Rehabilitation of Children with TBI-Traumatic Brain Injury” (ARC-TBI) – 2019/2021

“Fostering inclusive learning for children with dyslexia in Europe by providing easy-to-use virtual and/or augmented reality tools and guidelines” – 2018/2021



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