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Allo studio le anomalie del movimento nell'autismo

Indagare eventuali marker associati alle difficoltà motorie può aiutare a capire meglio l’eziologia del disturbo dello spettro autistico.

 

Sebbene le caratteristiche più salienti dei Disturbi dello Spettro Autistico siano difficoltà a carico delle abilità sociali e comunicative e la presenza di comportamenti ripetitivi ed interessi focalizzati, risulta altrettanto importante indagare le difficoltà motorie spesso associate alla condizione, data l’elevata prevalenza e il loro impatto significativo sullo sviluppo delle competenze sociali.

Per tale motivo un gruppo di ricerca dell’IRCCS Medea, attraverso un approccio multimodale che integra tecniche sperimentali di analisi cinematica, risonanza magnetica e analisi genetiche, conduce studi per caratterizzare il profilo motorio di bambini con disturbo dello spettro autistico.

“Abbiamo recentemente mostrato che circa il 70% di bambini con una diagnosi clinica di autismo può presentare anche difficoltà motorie, compatibili con un profilo di disturbo della coordinazione” spiega lo psicologo Alessandro Crippa, coordinatore del Movement in Neurodevelopment Lab del Medea. Il lavoro, svolto in collaborazione con l’Università di Hasselt (Belgio) e pubblicato su European Journal of Pediatrics, ha indicato che tali difficoltà motorie sono maggiormente presenti in bambini con autismo e disabilità intellettiva.

“Caratterizzare il profilo motorio di bambini con autismo ci può aiutare inoltre a capire meglio una condizione così complessa”, spiega il dottor Crippa: “identificare un gruppo ristretto di bambini e bambine, con abilità motorie simili, può ridurre infatti l’eterogeneità della presentazione clinica e facilitare la comprensione dei meccanismi biologici sottostanti.” Un recente lavoro, pubblicato su Molecular Autism in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, ha offerto in tal senso nuove prove empiriche a sostegno della presenza di un sottogruppo di bambini con autismo caratterizzato da un movimento maggiormente “rumoroso” e variabile. “I nostri risultati sono in linea con le evidenze scientifiche più recenti, secondo cui l'autismo può essere stratificato in sottotipi stabili discreti. In particolare, questo sottotipo motorio risulta essere molto rilevante nel quadro di una più ampia comprensione del disturbo, insieme con sottotipi caratterizzati da difficoltà linguistiche o cognitive”.

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