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Focus On - Novembre 2023: Trial clinico randomizzato sugli effetti di un training cognitivo computerizzato per pazienti pediatrici con lesione cerebrale acquisita o malformazione cerebrale congenita

Negli ultimi anni è stato vivace argomento di dibattito scientifico quello relativo all’efficacia dei training computerizzati nel migliorare le prestazioni cognitive di soggetti in età di sviluppo. Promettente, ma controversa è stata ritenuta l’utilità di questi training quando utilizzati in modalità remota nel contesto ecologico (a casa o scuola).
L’obiettivo dell’articolo in oggetto è stato quello di indagare l’effetto sulle prestazioni cognitive di un training computerizzato multidominio (cioè, con stimolazione diretta a più funzioni cognitive) basato su videogiochi in una popolazione di adolescenti con lesione cerebrale acquisita o malformazione congenita di età compresa tra gli 11 e i 16 anni. In tali soggetti è, infatti, frequente riscontrare disfunzioni cognitive a carico di diversi domini.


60 adolescenti, tutti in carico all’IRCCS Medea di Bosisio Parini, sono stati arruolati nello studio e distribuiti in due gruppi di ricerca seguendo una specifica procedura di randomizzazione. Lo studio, infatti, è stato registrato come trial clinico, format che rappresenta il gold standard per le sperimentazioni cliniche volte a testare l’efficacia di un trattamento, richiedendo rigide procedure metodologiche a garanzia di una maggiore attendibilità dei dati rispetto a tipologie di studio meno controllate.
I due gruppi di ragazzi hanno svolto il training secondo tempistiche diverse (gruppo 1: immediatamente dopo la prima valutazione; gruppo 2: dopo un periodo di attesa corrispondente a quello della durata del training svolto dal gruppo 1), fatto che ha permesso di confrontare le differenze tra i due gruppi nel cambiamento della prestazione cognitiva rispetto alla valutazione di partenza. Oltre a ciò, gli effetti del training sono stati testati a lungo termine, cioè a distanza di 2 e 6 mesi dalla conclusione del training in ciascun gruppo. Il training ha avuto, per ciascun gruppo, una durata di 8 settimane e ha richiesto lo svolgimento di 40 sessioni totali (5 per settimana) da casa. Non vi è stato intervento clinico diretto sulla prestazione dei ragazzi, ma soltanto un monitoraggio settimanale dell’aderenza allo studio. Pertanto, non è stato fornito nessun aiuto nell’esecuzione dei giochi da parte di un terapista.
I risultati hanno evidenziato un miglioramento in entrambi i gruppi nella memoria di lavoro visuo-spaziale dopo il training, che si sono mantenuti nel tempo, anche a distanza di 6 mesi. Sono, inoltre, emerse differenze tra i due gruppi alla prima valutazione post-training, con il gruppo 1 (che aveva svolto il training immediatamente dopo la prima valutazione) che aveva mostrato una prestazione significativamente superiore in questa abilità rispetto al gruppo 2 (che, invece, era in lista d’attesa). Tali dati sono in linea con quanto riportato da numerosi studi della letteratura scientifica che riconoscono ai training cognitivi basati su videogiochi effetti positivi nel dominio visuo-spaziale, per via della probabile continua stimolazione di tale area. Non sono, invece, stati riscontrati apprezzabili miglioramenti nei rimanenti domini cognitivi indagati (funzioni esecutive, abilità matematiche) né una generalizzazione dei benefici a livello del più complesso funzionamento psicologico e comportamentale o nella qualità di vita.
Concludendo, si è osservato come un training cognitivo computerizzato svolto in remoto possa essere fattibile per popolazioni pediatriche con lesione o malformazione cerebrale e possa apportare dei benefici a lungo termine nell’ambito delle funzioni visuo-spaziali. Tale format potrebbe, invece, non essere adeguato nel generare effetti positivi su competenze di più alto livello come le funzioni esecutive o il problem-solving matematico, i quali potrebbero richiedere, per poter osservare dei cambiamenti nella prestazione, interventi più lunghi e complessi di natura metacognitiva e un maggiore supporto clinico. A tal proposito, il
nostro gruppo di ricerca sta testando, sempre sotto forma di trial clinico, l’efficacia di un corposo trattamento cognitivo-comportamentale da svolgere in remoto e della durata di 6 mesi mirato a migliorare le competenze di problem-solving organizzativo e sociale. Tale trattamento richiede lo svolgimento da parte di ciascun soggetto, oltre che di sessioni di attività ed esercizi su una specifica piattaforma computerizzata, di incontri di terapia a cadenza quindicinale con un clinico specificamente formato. Ci auguriamo di poter raccogliere e diffondere il prima possibile i risultati di tale sperimentazione.

Articolo originale: 1: Corti C, Oldrati V, Papini M, Strazzer S, Poggi G, Romaniello R, Borgatti R, Urgesi C, Bardoni A. Randomized clinical trial on the effects of a computerized cognitive training for pediatric patients with acquired brain injury or congenital malformation. Sci Rep. 2023 Sep 4;13(1):14559. doi:
10.1038/s41598-023-41810-1. PMID: 37666983; PMCID: PMC10477344.

2023 JOURNAL IMPACT FACTOR = 4.61

Per leggere l'articolo: https://www.nature.com/articles/s41598-023-41810-1

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