L'autismo è un disturbo del neurosviluppo che colpisce circa 78 milioni di persone in tutto il mondo. La sua prevalenza e l'impatto significativo su individui e famiglie lo rendono una priorità a livello globale. Tuttavia, ad oggi l’età media alla prima diagnosi di autismo rimane ancora a 3-4 anni, nonostante i sintomi emergano in fasi precoci dello sviluppo e la stabilità della diagnosi di autismo a 24 mesi è stimata all’82%.
Lo studio di quanto avviene nei primi 12 mesi di vita è di grande interesse scientifico e l'individuazione precoce del rischio e un tempestivo intervento sono in grado di prevenire il progressivo sviluppo delle anomalie sociali.
La ricerca, resa possibile grazie alla stretta collaborazione tra i babylab dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca (Bicocca Child&Baby Lab) e l'Istituto Scientifico IRCCS Medea a Lecco (Medea Babylab), ha indagato le abilità di apprendimento implicito nei fratellini di bambini con autismo a 6 mesi di vita, che hanno la probabilità di ricevere a loro volta una diagnosi di autismo superiore rispetto alla popolazione generale (1:5 rispetto alla popolazione generale in Italia che è di 1:77).
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica PlosOne.
Il meccanismo di "statistical learning" è uno dei processi che ci aiutano a cogliere le regolarità presenti nell'ambiente. Opera silenziosamente, consentendoci di anticipare cosa potrebbe accadere in base a ciò che abbiamo visto o sentito in precedenza.
Ad esempio, nel contesto dei gesti o delle azioni, immaginiamo la routine serale per mettere a letto un bambino: fare il bagnetto, mettere il pigiama, leggere una storia, spegnere le luci e cantare una ninna nanna. Dopo aver seguito questa routine per un po' di tempo, il bambino apprenderà la sequenza degli eventi e anticiperà che, subito dopo aver messo il pigiama, si leggerà una storia. Se una sera cambi l'ordine, leggendo la storia prima di mettere il pigiama, il bambino potrebbe inizialmente essere confuso. Tuttavia, con il tempo, imparerà che le storie possono arrivare in momenti diversi, adattando così le sue aspettative.
Questa capacità è presente fin dalla nascita, e i bambini agiscono come piccoli detective, decifrando gradualmente ciò che li circonda.
Nella nostra ricerca, il meccanismo di apprendimento implicito è stato indagato utilizzando stimoli molto semplici come figure geometriche presentate in sequenza.
I risultati mostrano che i fratellini di bambini con diagnosi di autismo, già a 6 mesi, mostrano delle criticità nel cogliere la relazione tra le figure che precedentemente erano state presentate in successione rispetto a quelle che meno frequentemente venivano presentate insieme. Questa caratteristica sembrerebbe essere legata alle successive abilità sociali e comunicative 24-36 mesi di vita.
Questi dati suggeriscono che già dalle prime fasi dello sviluppo i bambini a maggior rischio potrebbero mostrare difficoltà nel cogliere le regolarità nell’ambiente che li circonda e ad adattarsi ai cambiamenti nelle sequenze degli eventi, potrebbero di conseguenza beneficiare di un ambiente più strutturato.
L’ulteriore elaborazione di questi dati permetterà di prevenire il progressivo sviluppo di anomalie sociocomunicative, e quindi avere un impatto positivo sulla qualità di vita delle persone con autismo e delle loro famiglie.
Articolo originale: Bettoni R, Cantiani C, Riboldi EM, Molteni M, Bulf H, Riva V, Visual statistical learning in preverbal infants at a higher likelihood of autism and its association with later social communication skills. PLoS One. 2024 May 15;19(5):e0300274. doi: 10.1371/journal.pone.0300274. PMID: 38748641
JCR 2023 JOURNAL IMPACT FACTOR = 2.9
Per leggere l'articolo: https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0300274
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