Patologie

Sclerosi Multipla (SM)

Malattia infiammatoria cronica progressivamente invalidante che colpisce il sistema nervoso centrale. È chiamata “sclerosi” perché comporta un indurimento o cicatrizzazione dei tessuti nelle zone di sostanza bianca cerebrale e spinale danneggiate con conseguente perdita della loro funzionalità; “multipla” perché vengono colpite diverse aree del cervello e del midollo spinale. È caratterizzata da chiazze multiple di demielinizzazione o “placche” (distruzione della mielina intorno alle fibre nervose), disseminate in senso spaziale ma anche temporale, in quanto le lesioni si formano a più riprese nel tempo, accumulandosi. Nella maggior parte colpisce giovani adulti, tra i 20 e 40 anni

  • La causa è sconosciuta. Viene considerata una patologia multifattoriale autoimmune. La malattia si presenta tipicamente nell’età giovane adulta e colpisce con frequenza doppia le femmine rispetto ai maschi.
  • Esordio e decorso della malattia possono variare molto e dipendono dalla forma di SM da cui si è colpiti e dalla localizzazione delle lesioni nel sistema nervoso centrale. Tra i sintomi più frequenti ricordiamo: fatica, disturbi della sensibilità, disturbi visivi, debolezza muscolare, dolore, spasticità, disturbi sessuali, disturbi sfinterici, disturbi della coordinazione, depressione. Possono essere riscontrati disturbi del linguaggio dovuti a disartria, ipofonia, più rari sono invece l’afasia, l’alessia e l’agrafia. La frequenza delle disfunzioni cognitive varia dal 30% al 70%. L’affaticamento precoce è un sintomo molto frequente sia all’esordio che a malattia conclamata.
  • La diagnosi di Sclerosi Multipla si basa sulla dimostrazione, attraverso evidenze anamnestiche, cliniche e strumentali (RMN in particolare) , della presenza di lesioni demielinizzanti del Sistema Nervoso Centrale disseminate nello spazio (più sedi lesionali) e nel tempo (due o più episodi di demielinizzazione).
  • Per la spasticità si propongono inoculi di tossina botulinica con guida EMG/ecografia.
  • Il paziente è sempre al centro delle attività di un team multidisciplinare di specialisti. Il team è costituito da: fisiatra, neurologo, oculista, psicologo, fisioterapista, terapista occupazionale, logopedista, assistente sociale, ortottista, centro ausili.
  • Polo veneto - UOS Neuromotoria:

    Contatti: Centralino Tel. 0438/414.1, Centro Unico Prenotazioni Tel. 0438/414249, Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 0438/414.260 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Dr.ssa Gabriella Paparella - Fisiatra

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Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)

Malattia neurodegenerativa che porta alla perdita dei neuroni di moto o motoneuroni, ovvero le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale in grado di regolare l'attività di contrazione dei muscoli volontari.

  • La causa è sconosciuta, anche se circa il 5-10% dei casi presenta una familiarità positiva per la patologia.
  • Esordio e decorso della malattia variano molto da individuo ad individuo e dipendono dalla forma di SLA da cui si è colpiti. Il quadro clinico tipico è caratterizzato da debolezza muscolare accompagnata da atrofia, a decorso asimmetrico e insidioso, coesistente con segni neurologici specifici quali fascicolazioni ed iperreflessia. I pazienti con esordio agli arti inferiori possono lamentare difficoltà iniziali nel cammino, nella corsa o nel fare le scale. Quando l’esordio è agli arti superiori il paziente presenta difficoltà nei movimenti fini (afferrare piccoli oggetti, girare una chiave) o se prossimale con debolezza del cingolo scapolare (es. alzare le braccia, pettinarsi). In caso di esordio bulbare può presentare difficoltà nella parola fino alla perdita della capacità di comunicare verbalmente e difficoltà di deglutizione. Vi può essere difficoltà nel respiro con progressiva insufficienza respiratoria e necessità di supporti ventilatori. In alcuni casi la SLA può andare ad intaccare il lobo fronte temporale accompagnandosi così a demenza.
  • Secondo i criteri diagnostici internazionali (criteri di El Escorial rivisti) la diagnosi viene effettuata sulla base di: presenza di segni e sintomi di degenerazione del I e II motoneurone, progressione temporale dei segni e dei sintomi ed esclusione di altre cause di malattia, mediante indagini elettrodiagnostiche, di neuroimmagini e di laboratorio. L’EMG associata ad un attento esame neurologico riveste un ruolo chiave nella diagnosi.
  • Non esiste ancora una terapia eziologica della SLA. Esiste una terapia sintomatica “specifica” (terapia farmacologica per spasticità, depressione, etc).
  • L’intervento riabilitativo rappresenta un elemento fondamentale per il paziente. Si propone un intervento trasversale a tutti i settori di danno (approccio multidisciplinare), che possono coesistere nello stesso quadro clinico in fasi progressive di malattia. Si identificano le problematiche generali della patologia e le sue specifiche manifestazioni nel singolo paziente, in relazione alla sua psiche ed al contesto ambientale e socio familiare, allo scopo di elicitare le risorse (fisiche, motivazionali…) ancora disponibili. Si propongono soluzioni e strategie specifiche per far fronte al progredire della disabilità. Il percorso riabilitativo prevede un team multiprofessionale: medico fisiatra, neurologo, fisioterapista, logopedista, psicologo, terapista occupazionale, assistente sociale, centro ausili.
  • Polo Veneto – UOS Neuromotoria:

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    Dr.ssa Gabriella Paparella - Fisiatra

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Paraparesi Spastica Ereditaria

Le paraplegie spastiche familiari (PSF) comprendono un gruppo clinicamente e geneticamente eterogeneo di malattie neurodegenerative, caratterizzate da progressiva spasticità e iperreflessia agli arti inferiori.

  • Eziologia genetica. Si conoscono oltre 80 loci genici correlati alla HSP con oltre 50 geni riconosciuti come causativi di malattia. La trasmissione avviene con diverse modalità: autosomica dominante, recessiva, X-linked e mitocondriale.
  • Esistono forme pure - caratterizzate dalla sola spasticità e debolezza - o complicate, associate cioè ad altri sintomi neurologici quali atassia, ritardo mentale, neuropatia, demenza, perdita dell’udito, epilessia o extraneurologici come ittiosi o cataratta.
  • Si basa sulla presentazione clinica del paziente, valutazione neurologica, studio neurofisiologico, risonanza magnetica cerebrale e indagine genetica.
  • Terapia miorilassante o chemodenervante. Terapia sintomatica.
  • Terapia riabilitativa con focus sui fabbisogni riabilitativi motori, ausili, ortesi, facilitazioni domotiche, indicazioni in ambito logopedico.
  • Polo Lombardia - UO Neuromuscolare:

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    Dr.ssa Grazia D’Angelo - Neurologo

    Polo Veneto - UOS Neuromotoria:

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    Dr. Andrea Martinuzzi - Neurologo
    Dr.ssa Gabriella Paparella - Fisiatra
    Dr.ssa Chiara Di Pede - Fisiatra

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Paralisi Cerebrale Infantile (PCI)

Il termine Paralisi Cerebrale Infantile descrive un ampio gruppo di disturbi neurologici che insorgono in epoca precoce per una lesione permanente ma non progressiva del cervello in via di sviluppo, che avviene prima, durante o dopo la nascita entro il primo anno di vita.

  • Le cause di PCI sono suddivise in pre-natali (malformazioni cerebrali su base genetica, infezioni in gravidanza, ridotto funzionamento della placenta con insufficiente apporto di sangue al feto), peri-natali (encefalopatia ipossico-ischemica, emorragia cerebrale), post-natali entro l’anno di vita (meningo-encefaliti, trauma cranico severo, malattie cardiocircolatorie e arresto respiratorio).
  • I disturbi motori delle PCI sono spesso accompagnati da turbe della senso-percezione, cognizione, comunicazione, comportamento, fenomeni critici e da problemi muscolo scheletrici secondari.
  • L’ecografia cerebrale rappresenta la tecnica di prima scelta per individuare il danno cerebrale già dalle prime settimane di vita e per seguirne l’evoluzione nel tempo, mentre il contributo della RMN appare più importante e significativo per valutare gli esiti a distanza , quando si è completata la mielinizzazione cerebrale.
    • Trattamento riabilitativo
    • Trattamento farmacologico (Chemodenervante con tossina botulinica, Baclofen intratecale)
    • Trattamento pre e post chirurgia funzionale
    • Trattamento robotico (Armeo, LoKomat)
  • La presa in carico precoce ed integrata comprende una osservazione multidisciplinare ed una valutazione delle competenze adattive in ambito neuromotorio, comunicativo, cognitivo, prassico manipolativo. Il trattamento riabilitativo multidisciplinare prevede: riabilitazione neuromotoria (fisioterapia, trattamenti intensivi integrati, Constraint Induced Movement Therapy, trattamenti mediante l’ausilio di apparecchiature robotizzate e realtà virtuale sia per il cammino che per l’arto superiore), trattamenti logopedici, neuropsicologici e neurocognitivi, terapia occupazionale, confezionamento di ausili e ortesi per la postura e per la deambulazione e trattamento della spasticità focale o generalizzata. Il tutto associato ad un’attenta valutazione e monitoraggio degli aspetti internistici, spesso compromessi.
  • Polo Lombardia - UOC Riabilitazione Funzionale:

    Contatti: Centralino Tel. 031/877.111 - Centro Unico Prenotazioni 031/877.444 - Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 031/877462 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Dr.ssa Cristina Maghini – Fisiatra
    Dr.ssa Alessandra Bettinelli – Fisiatra
    Dr. Giovanni Pintabona – Fisiatra

    Polo Veneto

    Contatti: Centralino Tel. 0438/414.1, Centro Unico Prenotazioni Tel. 0438/414249, Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 0438/414.260 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Dr.ssa C. Di Pede - Fisiatra
    Dott.ssa R. Mandarano - Neuropsichiatra Infantile
    Dr. E. Trevisi - Fisiatra

    Polo Puglia

    Contatti: Centralino Tel. 0831/349111, Centro Unico Prenotazioni Tel. 0831/349301, Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 0831/349425 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Dr. Antonio Trabacca - Neurologo
    Dr.ssa Leonarda Gennaro - Neuropsichiatra Infantile
    Dr.ssa Marta De Rinaldis - Neuropsichiatra Infantile
    Dr.ssa Ivana Gallo - Psicologa
    Dr.ssa Carmela Grisolia - Fisiatra
    Dr. Ssa Elisabetta Lucarelli - Neuropsichiatra Infantile
    Dr.ssa Luciana Losito - Neurologo

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Osteogenesi imperfetta

L'osteogenesi imperfetta è una malattia genetica a trasmissione autosomica dominante con anomalie nella sintesi del collagene tipo I per mutazione dei geni Col1A1 e 2. Crea problemi a carico dello scheletro, delle articolazioni, degli occhi, delle orecchie, della cute e dei denti. I fenotipi più gravi o letali sono la conseguenza di difetti genetici, che determinano molecole anomale di collagene che non riescono a formare la tripla elica. La malattia colpisce in eguali proporzioni maschi e femmine, con incidenza di 1/20-50.000 nati vivi.

  • L'origine è riconducibile prevalentemente a fattori ereditari. Tuttavia, l'insorgenza di una mutazione negli alleli coinvolti a partire da copie del gene non mutate nei genitori, può determinare la comparsa dell'osteogenesi imperfetta nei figli di genitori sani. Un genitore affetto ha invece il 50% di probabilità di trasmettere la malattia ai figli.
  • Clinicamente manifesta fragilità ossea.
  • La diagnosi si basa sulla storia clinica e familiare, sulle caratteristiche radiografiche e sull'analisi biochimica e genetica.
  • Non c'è una cura definitiva per la patologia, ma la terapia con bifosfonati ha dimostrato di migliorare la mobilità e la densità ossea, riducendo il dolore e l'incidenza delle fratture, anche se studi clinici hanno riportato risultati diversi in base al bifosfonato utilizzato e alla via di somministrazione. Utili inoltre trattamenti riabilitativi mirati al mantenimento/recupero dell’articolarità e della forza muscolare, alla prevenzione o rallentamento dell’evoluzione peggiorativa del quadro muscolo-scheletrico e al miglioramento delle autonomie funzionali.
  • Il trattamento riabilitativo principale mira al recupero/miglioramento delle autonomie funzionali, dei passaggi posturali e, ove possibile, del cammino con o senza ausili. Particolare attenzione viene posta all’igiene posturale con confezionamento di sistemi di postura su misura e personalizzati.
  • Polo Lombardia – UOC Riabilitazione Funzionale:

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    Dr.ssa Barbara Bonaiti - Neuropsichiatra Infantile

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Meningoencefaliti

Sono infezioni che colpiscono il cervello e le membrane che lo avvolgono.

  • Infezioni.
  • Gli esiti di meningoencefaliti causano lesioni cerebrali singole o multiple che possono comportare uno o molti problema neurologici: possono portare alla condizione di Stato Vegetativo, possono compromettere la deglutizione e la respirazione, possono dare problemi motori, visivi, uditivi, linguistici, cognitivi, possono compromettere il comportamento.
  • La presa in carico riabilitativa di pazienti con esiti di meningoencefaliti è susseguente all’avvenuta diagnosi.
  • Si propone un piano di terapia personalizzato, adeguato alle esigenze del paziente, con lo scopo di ridurre le menomazioni e recuperare il maggior livello di autonomia possibile.
  • La riabilitazione consiste in un insieme di interventi finalizzati al raggiungimento della migliore qualità di vita, del maggior livello di autonomia e di inclusione sociale possibili. In particolare:
    • Il recupero dei bassi livelli di coscienza (stati vegetativi e minima coscienza)
    • Il miglioramento della funzione respiratoria
    • Lo svezzamento dalla cannula tracheostomica
    • Ripresa dell’alimentazione
    • Il recupero della comunicazione
    • Il recupero motorio: con percorsi specifici per la ripresa del cammino e della funzione dell’arto superiore con metodologie tradizionali, robotizzate e di realtà virtuale
    • Percorsi per il recupero dei deficit cognitivi specifici (attenzione, memoria, funzioni esecutive, problem solving)
    • Protocolli per il ridimensionamento dei disturbi del comportamento (sindrome frontale) e recupero della relazionalità con gli altri
    • Percorsi di recupero delle autonomie personali
    • Percorsi per il recupero dei deficit visivi
    • Percorso per il reinserimento sociale e scolastico protetto
    • Valutazione ortesi ausili
    Gli interventi possono comprendere trattamenti di fisioterapia, fisioterapia respiratoria, logopedia, terapia occupazionale, riabilitazione neuropsicologica, sostegno per il reinserimento sociale e scolastico.
  • Polo Lombardia - UOC Riabilitazione Specialistica Cerebrolesioni Acquisite

    Contatti: Centralino Tel. 031/877.111 - Centro Unico Prenotazioni 031/877.444 - Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 031/877462 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Dr.ssa Sandra Strazzer - Neurologo
    Dr.ssa Elena Beretta - Fisiatra
    Dr.ssa Sara Galbiati - Neurologo
    Dr.ssa Federica Locatelli - Neurologo
    Dr.ssa Francesca Formica - Neuropsichiatra

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Meningiti

Infezioni che colpiscono il cervello e le membrane che lo avvolgono.

  • Le principali cause di meningite sono le infezioni virali, batteriche e fungine.
  • Gli esiti di meningiti causano lesioni cerebrali singole o multiple che possono comportare uno o molti problema neurologici: possono portare alla condizione di Stato Vegetativo, possono compromettere la deglutizione e la respirazione, possono dare problemi motori, visivi, uditivi, linguistici, cognitivi, possono compromettere il comportamento.
  • La presa in carico riabilitativa di pazienti con esiti di meningite è susseguente all’avvenuta diagnosi.
  • Si propone un piano di terapia personalizzato, adeguato alle esigenze del paziente, con lo scopo di ridurre le menomazioni e recuperare il maggior livello di autonomia possibile.
  • La riabilitazione consiste in un insieme di interventi finalizzati al raggiungimento della migliore qualità di vita, del maggior livello di autonomia e di inclusione sociale possibili. In particolare:
    • Il recupero dei bassi livelli di coscienza (stati vegetativi e minima coscienza)
    • Il miglioramento della funzione respiratoria
    • Lo svezzamento dalla cannula tracheostomica
    • Ripresa dell’alimentazione
    • Il recupero della comunicazione
    • Il recupero motorio: con percorsi specifici per la ripresa del cammino e della funzione dell’arto superiore con metodologie tradizionali, robotizzate e di realtà virtuale
    • Percorsi per il recupero dei deficit cognitivi specifici (attenzione, memoria, funzioni esecutive, problem solving)
    • Protocolli per il ridimensionamento dei disturbi del comportamento (sindrome frontale) e recupero della relazionalità con gli altri
    • Percorsi di recupero delle autonomie personali
    • Percorsi per il recupero dei deficit visivi
    • Percorso per il reinserimento sociale e scolastico protetto
    • Valutazione ortesi ausili
    Gli interventi possono comprendere trattamenti di fisioterapia, fisioterapia respiratoria, logopedia, terapia occupazionale, riabilitazione neuropsicologica, sostegno per il reinserimento sociale e scolastico.
  • Polo Lombardia - UOC Riabilitazione Specialistica Cerebrolesioni Acquisite

    Contatti: Centralino Tel. 031/877.111 - Centro Unico Prenotazioni 031/877.444 - Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 031/877462 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Dr.ssa Sandra Strazzer - Neurologo
    Dr.ssa Elena Beretta - Fisiatra
    Dr.ssa Sara Galbiati - Neurologo
    Dr.ssa Federica Locatelli - Neurologo
    Dr.ssa Francesca Formica - Neuropsichiatra
    Dr.ssa Chiara Barboni - Pediatra

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Manifestazioni parossistiche di natura non epilettica

 

  • Patologie del Sistema Nervoso (anosso-ischemiche, emorragiche, neoplastiche, malformative, genetiche, immuno-mediate, infettive, metaboliche). Patologie cardio-vascolari, Patologie gastro-enteriche, Disturbi psico-comportamentali. Talvolta da causa indeterminata o non associate ad altri disturbi del Sistema Nervoso.
  • Manifestazioni cliniche accessuali di varia natura sia in veglia che in sonno più spesso evocate da stimoli improvvisi; non correlate ad specifiche alterazioni EEG.
  • Visita ambulatoriale, Elettroencefalogramma EEG (di base, polisonnografico, in monitoraggio prolungato). Esami emato-chimici, Test genetici, Valutazioni cardiologiche, Valutazioni gastro-enterologiche, Valutazioni psichiatriche.
  • Farmacologica in relazione alle diverse eziologie. Nelle forme età-relate talvolta nessuna.
  • Terapie riabilitative delle eventuali patologie concomitanti.
  • Polo Lombardia - Servizio di NEUROFISIOPATOLOGIA:

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    Dr. Claudio Zucca - Neurologo-Neurofisiopatologo
    Dr.ssa Nicoletta Zanotta - Neurologa
    Dr.ssa Stefania Zambrano - Neuropsichiatra Infantile

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Malattia di Parkinson

Patologia neurodegenerativa cronica e progressiva, caratterizzata principalmente dalla perdita delle cellule che producono dopamina.

  • La causa della MP non è ancora nota. Tuttavia recenti ricerche suggeriscono l’influenza sia di fattori genetici che ambientali nella patogenesi della MP.
  • La MP è caratterizzato da diversi sintomi, sia motori che non motori, responsabili di importanti ripercussioni sulla qualità di vita degli individui colpiti dalla malattia. Tra i sintomi non motori, vi sono: alterazione dell'olfatto, disfunzioni urinarie, disturbi gastrointestinali, disturbi neuropsichiatrici (depressione, lieve deficit cognitivo, disturbo comportamentale nel sonno) e disturbi sensoriali. I sintomi motori caratteristici della MP sono la bradicinesia, l’ipocinesia, la rigidità, il tremore e la riduzione dei riflessi posturali di raddrizzamento. Solitamente vi è il coinvolgimento iniziale di un solo lato (unilaterale). Il deterioramento cognitivo può manifestarsi soprattutto nelle fasi tardive della malattia nel 30% dei soggetti. Il paziente può presentare disordini della voce e del linguaggio, come disartria, con ridotto volume della voce, monotonia della voce, il suono della voce si modifica (fievole, tremolio).
  • La diagnosi è essenzialmente clinica, ossia basata sull’osservazione dei sintomi del paziente. Vengono poi effettuati alcuni esami per confermare la diagnosi, quali: risonanza magnetica e scintigrafia cerebrale con tracciante specifico (Datscan), che controlla il livello di captazione della dopamina.
  • Il trattamento farmacologico è finalizzato ad alleviare i sintomi. Non esiste ancora al momento una terapia in grado di agire sul processo degenerativo.
    • Esercizi di allungamento e di mobilizzazione Finalità: prevenzione delle retrazioni muscolotendinee a carico delle singole articolazioni e dell’insorgere di patologie dolorose ossee, correzione degli atteggiamenti posturali viziati.
    • Esercizi funzionali Finalità: miglioramento della capacità di cambiare posizione (sdraiata, seduta, in piedi) e di compiere gesti della vita quotidiana (ad esempio camminare, girarsi nel letto, cucinare).
    • Esercizi di equilibrio Finalità: miglioramento dell’equilibrio.
    • Esercizi di coordinazione Finalità: miglioramento della fluidità e della precisione del movimento
  • Polo Veneto – UOS Neuromotoria:

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    Dr. Andrea Martinuzzi - Neurologo
    Dr.ssa Gabriella Paparella - Fisiatra
    Dr.ssa Fiorenza Privato - Neurologo

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Ischemie cerebrali

Malattie dei vasi del cervello che portano alla lesione di un’area più o meno vasta causando anche la morte dei neuroni.

  • L'ischemia cerebrale è dovuta ad un ridotto apporto di sangue a un'area più o meno estesa del cervello, e può avere cause diverse.
  • Gli esiti di ischemie cerebrali causano lesioni cerebrali spesso singole che possono comportare uno o molti problema neurologici: in rari casi possono portare alla condizione di Stato Vegetativo, possono compromettere la deglutizione e la respirazione, più spesso possono dare problemi motori a metà del corpo (gamba e braccio dello stesso lato), visivi (visione parziale), linguistici (afasia), cognitivi, possono portare a problemi psicologici-comportamentali.
  • La presa in carico riabilitativa di pazienti con esiti di ischemie cerebrali è susseguente all’avvenuta diagnosi.
  • Si propone un piano di terapia personalizzato, adeguato alle esigenze del paziente, con lo scopo di ridurre le menomazioni e recuperare il maggior livello di autonomia possibile.
  • La riabilitazione consiste in un insieme di interventi finalizzati al raggiungimento della migliore qualità di vita, del maggior livello di autonomia e di inclusione sociale possibili. In particolare:
    • Il recupero dei bassi livelli di coscienza (stati vegetativi e minima coscienza)
    • Il miglioramento della funzione respiratoria
    • Lo svezzamento dalla cannula tracheostomica
    • Ripresa dell’alimentazione
    • Il recupero della comunicazione
    • Il recupero motorio: con percorsi specifici per la ripresa del cammino e della funzione dell’arto superiore con metodologie tradizionali, robotizzate e di realtà virtuale
    • Percorsi per il recupero dei deficit cognitivi specifici (attenzione, memoria, funzioni esecutive, problem solving)
    • Protocolli per il ridimensionamento dei disturbi del comportamento (sindrome frontale) e recupero della relazionalità con gli altri
    • Percorsi di recupero delle autonomie personali
    • Percorsi per il recupero dei deficit visivi
    • Percorso per il reinserimento sociale e scolastico protetto
    • Valutazione ortesi ausili
    • Gli interventi possono comprendere trattamenti di fisioterapia, fisioterapia respiratoria, logopedia, terapia occupazionale, riabilitazione neuropsicologica, sostegno per il reinserimento sociale e scolastico.
  • Polo Lombardia - UOC Riabilitazione Specialistica Cerebrolesioni Acquisite

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    Dr.ssa Federica Locatelli - Neurologo
    Dr.ssa Francesca Formica - Neuropsichiatra
    Dr.ssa Barboni Chiara - Pediatra

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